Il primo incontro del ciclo di conferenze La rigenerazione urbana. La cultura della sostenibilità ha visto ospite il 22 novembre 2013 all'Europalace Hotel di Monfalcone, l'architetto milanese Stefano Andi, uno dei maggiori studiosi e divulgatori dell'architettura organica vivente in Italia, ispirata dai principi culturali avanzati da Rudolf Steiner.
Partendo da una impostazione esplicitamente formativa, che non dimentica la visione educativa-pedagogica steineriana allorché lo stesso Steiner diceva: "Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa", l'arch. Andi ha saputo proporre un vero cambio di prospettiva nell'impostazione e nelle aspettative che l'architetto, ma anche ogni cittadino, dovrebbe evidenziare dinanzi alla cultura della sostenibilità, invitando a ripensare non solo al rapporto che l'uomo deve tenere dinanzi alla natura, o che l'architetto deve valutare allorché verifica la sua opera nel contesto, ma del rapporto che l'architettura dovrebbe avere, a fronte del suo voler essere sostenibile, prima di tutto con l'uomo (l'abitante, l'ospite). L'incontro si è sviluppato affrontando da prima la centralità che l'architettura, ma anche il disegno urbano, possono assumere quali strumenti evocativi e quindi rappresentativi del divenire, della metamorfosi propri degli organismi viventi; quindi il ruolo dell'architetto non solo come promotore e esecutore di dati fisici, ma anche di processi "sovrasensibili", emotivi e quindi anche oggettivamente adeguati al trasferimento all'utente degli spazi di processi "spirituali" e intellettivi (attraverso il colore, la fluidità delle forme), seppure celati nella complessità del dato tecnico-materico; quindi l'autocoscienza del progettista, cioè la coscienza del proprio operato, che se vogliamo ridefinisce come centrale la pratica del fare sostenibile.
Infine, il richiamo ad una certa continuità tra il pensiero di Adriano Olivetti e quello sulla tripartizione proposto da Rudolf Steiner, che, come evidenziato dall'arch. Andi, l'imprenditore di Ivrea aveva letto durante la sua permanenza forzata in Svizzera; ciò nell'opportunità data all'urbanista contemporaneo di ripensare al territorio quale compresenza di realtà urbana (case, strade, destinazioni d'uso, i luoghi dell'abitare spesso non progettato) e realtà agricola (la campagna in alcuni contesti inabitata), per garantire nuove strategie di compresenza e influenza reciproca tra queste due proposte di occupazione del suolo, strategie capaci di garantire anche nuove riflessioni aventi ricadute sul piano etico e quindi sociale.
Il programma di conferenze prosegue lunedì 02 dicembre 2013, alle ore 17.00, ancora all'Europalace Hotel di via C.Cosulich, 20 a Monfalcone, con la relazione dell'arch. Pietro Cordara, dal titolo La pianificazione sostenibile. Dai principi culturali che hanno dato origine alla pratica della sostenibilità, si passa a verificare il rapporto tra ruolo strutturante del progetto del territorio, strumentazione normativa vigente e consapevolezza dell'ambiente inteso come contenitore di dati sensibili da indagare e trasferire al progetto.
Il programma è promosso e organizzato dall'Ordine degli Architetti P.P.C. di Gorizia in collaborazione con l'Associazione Culturale ETRA, il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse, il patrocinio del Comune di Monfalcone e dell'Università di Trieste - Dipartimento di Ingegneria e Architettura. Per informazioni info@culturaeticaetra.com.