26 ottobre 2016

A margine della lettera del 26 ottobre 2016: "Crediamo che a Monfalcone il 06 novembre si debba andare a votare"


Il giorno 26/10/2016, in un contesto pre elettorale (il ballottaggio per la scelta del sindaco di Monfalcone), abbiamo pubblicato un post (questo), come una lettera aperta dal titolo "Crediamo che il 06 novembre si debba andare a votare". La lettera, con la premessa che la anticipava, la trovate qui di seguito. Il testo, come leggerete, era ed è un punto di vista su alcune delle tematiche affrontate nei giorni delle elezioni comunali rispetto la percezione della città da parte dei suoi cittadini (tra le righe emergono inevitabili anche i "valori" a cui teniamo; valori che ovviamente ci sentiamo solo che confermare). Il testo prosegue in realtà un percorso di presa di consapevolezza e di comunicazione di "visioni altre" rispetto luoghi abitati quotidianamente; percorso che ETRA ha peraltro da anni al centro del progetto formativo proposto ai ragazzi e agli adulti durante le molte occasioni che sono testimoniate a resoconto tra queste pagine. Nel pubblicarlo ci siamo subito resi conto di poter essere ampiamente strumentalizzati, a fronte del periodo vissuto, ma ne valeva la pena, poiché non sarebbe stato giusto rinunciare ad un pensiero e ad una proposta partecipativa di riscontro indiretto rispetto i temi che si andavano proponendo. E così infatti è stato. A quasi un mese dalla sua pubblicazione il testo è stato "letto" quasi 1800 volte. E' stato ripreso e rimbalzato tra le pagine facebook di alcuni. Con nostra grande sorpresa, in un contesto sociale dove scrivere una "lettera" viene vissuto come una sottrazione di tempo al proprio "fare" e quindi i più preferiscono adottare forme più immediate, quali i commenti sui social, molti lettori hanno accettato l'invito finale di scriverci per un confronto più esauriente. Abbiamo ricevuto circa 80 mail. Molti ci hanno fermato per strada per un confronto. Alcune mail sono state lapidarie e di fastidio, altre di sorpresa, altre ancora di condivisione. Alcuni ci hanno detto "di voler nascondere la polvere sotto il letto", altri ancora "che ci piace parlarci addosso"; oppure ancora siamo stati accusati o ringraziati di prendere posizione (quasi reputando una proposta di dialogo come un delitto o un miracolo e non una base democratica di confronto). La pratica partecipativa proposta in fondo ha funzionato. Abbiamo di certo compreso di più, grazie alle sfumature che si celano dietro i testi restituiti. Alla verifica, in pole position (come immaginavamo) il termine "degrado". A lungo abbiamo affrontato questa parola (che sottende una questione e non un problema), nelle scuole e tra la gente, e perlopiù, come già varie volte restituito anche tra queste pagine, è emersa una certa difficoltà nell'argomentare la cosa. Il dilemma è stato, come sempre, dare una estensione al concetto rispetto il semplice utilizzo della parola fine a se stesso. Nella maggior parte delle situazioni ci si rifugia nell'esempio specifico, abbandonando il tema complessivo, altre volte si diventa lapidari. Ad esempio. Il riscontro meno interessante tra quelli avuti è stato: "La città è degradata. Punto!". Quello forse con maggiore apertura: "...vorrei poter guardare le cose anche con i vostri occhi. Forse non la conosco per come credo....". Ogni esperienza partecipativa, specialmente indiretta come questa, porta ad un variegato riscontro di opinioni. Tutto poi converge nel progetto. Questa associazione sta ponendosi ora, quale fine di medio periodo, una riflessione, anche pubblica, sul ruolo del progetto; e lo affronterà anche a partire dai riscontri emersi. Grazie a tutti per l'attenzione.

 
La lettera del 26 ottobre 2016

Gentili amici, avendo seguito con attenzione il dibattito elettorale che ha accompagnato la città di Monfalcone in queste settimane e che porterà il giorno 06 novembre i cittadini di nuovo al voto per scegliere il prossimo sindaco, a fronte di un lungo lavoro fatto da questa associazione negli ultimi quattro anni assieme agli abitanti, nelle scuole, affrontando senza retorica i temi della città come spazio pubblico, ci sentiamo di produrre ora questo commento. Che è anche un invito.



Monfalcone è di gran lunga meglio di come ci viene quotidianamente ricordato. Il suo percorso attraverso gli anni (anche e soprattutto questi ultimi anni) ce la restituisce come una comunità di persone che, a fronte di problemi economici e sociali, ha saputo confrontarsi al suo interno in forma pacifica, trovando soluzioni senza rinunciare alla propria dignità. Una dignità presente oggi, come è stato già nel passato, quando si è saputo scendere in strada per i propri diritti nel lavoro e nella vita, e, pur nelle difficoltà personali, ascoltare chi ci stava accanto, fino a farlo diventare un nostro amico. 
Dire che Monfalcone è oggi una città degradata, “brutta”, senza dignità è un forzatura del tutto politica. Questa è una città bellissima, bellissima per tutto quello che di essa si può godere ogni giorno.
Si può attraversare a piedi un grande Viale alberato e apprezzare il cambio di colore delle foglie durante le varie stagioni. Si può prendere in ogni momento la propria bicicletta e andare fino al vicino mare e mangiarsi un gelato davanti a quello che sembra un lago. Si può mandare il proprio bambino a scuola e sapere che lì troverà amici di varie culture e che le maestre sapranno insegnare loro principi di solidarietà e di fraternità. Si può in ogni momento prendere il proprio cane e farsi accompagnare lungo i sentieri del Carso, raccontando poi ai propri bambini di Storia e di Natura. Ci si può accorgere di aver scordato un qualcosa di utile per preparare la cena e scendere in strada senza doversi abbigliare come se si dovesse andare ad una festa, poiché siamo gente semplice, che viviamo di cose semplici e non dobbiamo temere lo sguardo di rimprovero di qualcun altro. Si può entrare in una delle biblioteche più fornite del nord Italia, trovare qualcuno che ti accoglie, che parla con te e ti consiglia un libro; oppure si può andare a Teatro o in una Galleria d'arte dove, se la gente lo volesse, potrebbero essere esposti i quadri più importanti del mondo. E tutto ciò come abitassimo una città ben più grande di quello che realmente percepiamo Monfalcone sia. 
Monfalcone è una città dove puoi passeggiare con la consapevolezza che, nonostante tutto quello che ciascuno di noi può pensare, tra le persone regna la pace, siano esse italiane del nord, del sud oppure straniere. E quindi non è strano sedersi in un bar per un caffè e guardare i propri figli che ci giocano accanto senza il timore che possa succedere qualcosa di triste: perché dove regna la pace tra le persone non si può che stare bene, anche quando con un po’ di qualunquismo ci si lamenta di tutto. 
Monfalcone è una città che ha saputo accogliere, donare lavoro, permettere riscatto; una città invidiata dalle altre in Regione, perché ha tutto quello di cui ha bisogno e lo ha autonomamente dagli altri. 
Questa non è una città degradata, perché non lo sono le persone che la abitano: persone che hanno valori, sentimenti profondi, hanno cultura e voglia di rimettersi sempre in gioco. Questa è una città che si riconosce nei propri rioni, nei rapporti di vicinanza e amicizia che in essi si instaurano; i rioni sono le culle dove quei rapporti si formano e crescono. Tutto questo è straordinario ed è sorto dopo anni di duro impegno e di crescita comune. 
Tutto ciò oggi è una realtà, e se si dice il contrario forse non si ama sinceramente questa città, ma si ama l'idea che ci siamo fatti di altre città che idealizziamo, appunto, e vorremmo riprodotte qui. Ma Monfalcone non è Trieste, non è Udine o Pordenone, né Treviso o Verona: è se stessa, come sono unici i suoi abitanti, che come tali non hanno bisogno e soprattutto non meritano di essere sempre posti a confronto. Chi racconta una città altra rispetto quella che realmente abbiamo di fronte, giudicandola degradata o indegna perché tollerante, lo fa oggi dimostrando imbarazzanti e preoccupanti certezze, a dispetto stesso del beneficio del dubbio. E ciò non aiuta nessuno, tantomeno domani, quando alle certezze di oggi si sostituiranno le difficoltà reali. 
Vogliamo che i nostri figli, e quei genitori che ci hanno con sacrificio concesso una vita migliore, vivano in una città che dopo avere per decenni saputo interrogarsi, riflettere, rigenerarsi, si trovino a dover ora accettare le improbabili certezze di pochi? E' nei nostri desideri vivere in una città contraddistinta da regole e regolamenti a dispetto di tutti coloro che per anni si sono impegnati attraverso il proprio lavoro per garantire un dialogo tra pari, un ordine e una pace tangibile: una città dove le PERSONE finiscano per valere MENO di REGOLE e NORME? 
Crediamo che questa domanda meriti una risposta numericamente maggioritaria, e per garantirla si crede che tutti debbano andare a votare, consapevoli che attraverso un voto ci si può anche volere bene e quindi volere realmente bene ai luoghi che amiamo e in cui viviamo.

Associazione culturale ETRA Monfalcone
(chi condivide tali note può scrivere a info@culturaeticaetra.com e naturalmente andare a votare il 06 novembre)

13 settembre 2016

ETRA e Dipartimento di Ingegneria e Archittura DIA UNITS con Comune di Monfalcone: presentazione del volume "Una nuova abitabilità per Monfalcone e il suo territorio"; mercoledì 28 settembre 2016, ore 17.30, Biblioteca Comunale di Monfalcone


Avrà luogo mercoledì 28 settembre, alle ore 17.30 presso la sala conferenze al II° piano della Biblioteca Comunale di Monfalcone di via Ceriani, 10, la presentazione del volume Una nuova abitabilità per Monfalcone e il suo territorio. Esperienze progettuali per la città contemporanea, a cura di Sara Basso e Paola Di Biagi, edito da EUT - Edizioni Università di Trieste. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione culturale ETRA di Monfalcone con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Monfalcone. 
Il testo raccoglie una corposa sintesi della ricerca degli studenti del Laboratorio di Progettazione urbanistica del Corso di studi in Architettura dell’Università di Trieste svolta nella sede goriziana tra il 2013 e il 2014. Un lavoro di analisi, interpretazione e prefigurazione della realtà monfalconese che si e concluso con l’esposizione “Una nuova abitabilità per Monfalcone e il suo territorio”, promossa nel gennaio 2014 da ETRA e allestita dallo stesso Laboratorio, con la collaborazione del Comune di Monfalcone. 
Il volume raccoglie le immagini, ma anche le riflessioni e le proposte progettuali per il monfalconese, emerse nel corso di quell’esperienza, pur non limitandosi ad una semplice riproposizione della stessa, sfruttando invece l’occasione per spingere avanti la ricerca, nella  consapevolezza del ruolo che una scuola di architettura deve avere sia in termini di offerta di conoscenze qualificate, ma anche di relazioni pragmatiche con un territorio. Il volume quindi non si limita alla restituzione dell’esito della didattica, ma rendiconta il percorso di ricerca, prodotto anche successivamente all’esposizione del 2014, permettendo di restituire riflessioni volte a prefigurare scenari di trasformazione e di sviluppo futuro per il Monfalconese e per la città di Monfalcone in particolare. 
Il complesso lavoro che sta alla base del volume ha permesso nel suo svolgersi una proficua interazione tra docenti, studenti, amministratori, progettisti e, non ultimi, cittadini, offrendo nuove strategie e suggerimenti per arricchire di significato le relazioni tra didattica, ricerca universitaria e contesto territoriale. Il volume  riporta tra gli autori e i collaboratori molti professionisti e ricercatori, l’Associazione culturale ETRA di Monfalcone e tutti gli studenti che, citati nel libro, hanno contribuito con le loro ipotesi a sollecitare idee e scenari alternativi e molteplici. 
La pubblicazione del volume, che evidenzia il patrocinio del Comune di Monfalcone, riscontra la collaborazione e il sostegno del Corso di studi in Architettura dell’Università di Trieste, del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario di Gorizia e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia. 

Alla presentazione saranno presenti le curatrici del volume Sara Basso e Paola Di Biagi. A dialogare con loro saranno: Silvia Altran, Sindaco di Monfalcone; Eddi Dalla Betta, Presidente della sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU FVG); Alessandra Marin  ricercatrice dell’Università degli Studi di Trieste, DIA. L’incontro sarà coordinato da Roberto Franco di ETRA
A sottolineare il rapporto continuativo con docenti, ricercatori e collaboratori del Corso di studi in Architettura, l’Associazione culturale ETRA metterà nell’occasione gratuitamente a disposizione del pubblico delle copie del volume L’atto di vedere/The act of seeing 2012-2015, stampato nei mesi scorsi con il sostegno del Centro Commerciale Belforte Gran Shopping di Monfalcone, libro che oltre a restituire gli esiti dei laboratori scolastici di narrazione urbana svolti da ETRA a Monfalcone, raccoglie vari contributi qualificati sui temi della partecipazione, nati proprio all’interno della collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura triestino.

Per la seconda generazione: resoconti e nuove prospettive


Sono passati alcuni mesi dalla conclusione della prima parte del progetto Per la seconda generazione. Ci piace parlarne dopo un certo lasso di tempo per poter produrre anche delle riflessioni sulla portata del progetto in termini di ricaduta concreta. 
da il Piccolo-Agenda 28 giugno 2016

Prima di tutto va sottolineata l'ottima riuscita della giornata del 29 giugno al Palazzetto Veneto di Monfalcone. Si è creata in quell'occacsione tra tutti i presenti una sintonia ed una disponibilità al dialogo che ci ha veramente entusiasmato. I presenti della comunità bengalese hanno sottolineato con interesse il ruolo che l'iniziativa può avere in termini di interazione e scambio tra popolazioni residenti a Monfalcone. I rappresentanti invitati della Scuola hanno potuto confrontare le loro esperienze con amministratori, altri docenti, studenti. Sono emerse varie riflessioni non retoriche, fermo restando che a tutti credo sia apparso che il risultato più importante per manifestazioni di questo tipo sia conosceresi meglio e scambiarsi punti di vista. 
A noi rimane di certo l'occasione per ringraziare il Comune di Monfalcone, il Sindaco Silvia Altran che ha voluto partecipare all'intero incontro nonostante i suoi molti impegni, l'assessore Francesco Martinelli; la Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia (CARIGO), che ha dato sostegno concreto all'iniziativa, il quotidiano il Piccolo che ha voluto in seguito riprendere e ampliare i temi dell'incontro, la BCC di Staranzano e Villesse che da molto tempo accompagna le iniziative di ETRA sul territorio.
Nei giorni seguenti a margine dell'incontro, come già evidenziato, il Piccolo ha dato rilievo ai contenuti del progetto e grazie alla disponibilità delle curatrici e delle collaboratrici del progetto promosso da ETRA (Laura Blasich, Katia Bonaventura, Beatrice Branca) le riflessioni prodotte il giorno 29 giugno hanno potuto ampliarsi, garantendo nuovi spunti, indicando nuovi percorsi. Ecco alcuni riscontri dalla cronaca di quei giorni.

da Il Piccolo del 03 luglio 2016
la doppia pagina da il Piccolo del 18 luglio 2016
Nei mesi a seguire il gruppo di lavoro che sta curando il progetto ha avuto molte occasioni di confronto con le comunità straniere a Monfalcone, sono state raccolte nuove testimonianze, sono nate nuove "immagini" della Monfalcone multiculturale.
A sottolineare anche la bontà del progetto e la sua esportabilità a livello nazionale è stata offerta dal Comune di Monfalcone la possibilità di presentare alcuni dei contenuti che si andranno a costruire da qui al prossimo 24 marzo, durante uno degli incontri preliminari (Dietro le quinte) che accompagneranno gli spettacoli rappresentati durante la stagione 2016-2017 del Teatro Comunale. La seconda generazione farà da "apertura" il giorno 24 marzo alle ore 19.00, presso il Bar del Teatro, allo spettacolo di Gabriele Vacis e Aram Kian, "Mi chiamo Aram e sono italiano". Ci saranno Laura Blasich, Katia Bonaventura e Roberto Franco a coordinare per ETRA. Saranno in quell'occasione presentati in anteprima gli sviluppi del progetto.
Insomma buoni auspici per questo nuovo anno di lavoro, vi terremo aggiornati.

Intanto, per chi volesse andare a scoprire i contenuti emersi quest'anno, vi invitiamo a visitare le interviste e i video presentati su: https://perlasecondagenerazione.wordpress.com/

27 giugno 2016

Per la seconda generazione - Work in Progress - 29 giugno 2016

Il progetto "Per la seconda generazione", giunge al suo primo traguardo. E' una stazione intermedia che vuole fare il punto sullo stato dei lavori raggiunto, ma è pur sempre l'occasione per incontrare istituzioni, collaboratori e utenti che nel corso dei mesi si sono spesi o hanno accettato di mettersi in gioco rispetto i contenuti dell'iniziativa. Ecco qui di seguito allegato l'invito all'incontro pubblico di mercoledì 29 giugno 2016, ore 17.30 presso il Palazzetto Veneto di Monfalcone, via Sant'Ambrogio, 12, durante il quale avrà luogo un resoconto di percorso del progetto "Per la seconda generazione. Laboratorio di ricerca sulle popolazioni residenti nel Monfalconese e creazione di un archivio testimoniale a disposizione della collettività".
L'iniziativa si è svolta attraverso varie occasioni, anche pubbliche, che hanno coinvolto giovani (ma non solo) residenti nel Monfalconese e a Monfalcone in particolare, appartenenti alle comunità straniere presenti sul territorio, oltre che i giovani residenti italiani. La ricerca ha portato alla creazione di un primo archivio di testimonianze video e testuali durante le quali gli interlocutori avvicinati hanno potuto esprimere le proprie opinioni in materia di cittadinanza, rispetto la cultura di origine e le proprie esperienze personali. Una sintesi di tali testimonianze è stata ora raccolta online per poter essere, dopo la data dell'incontro pubblico, messa a disposizione di tutti (a breve la trasmissione delle credenziali per l'accesso). Un primo sguardo all'odierno che ci circonda e di cui facciamo parte, per maturare maggiori consapevolezze rispetto le nostre azioni quotidiane.
 Il progetto promosso e organizzato dall'Associazione culturale ETRA di Monfalcone, patrocinato dal Comune di Monfalcone, gode del sostegno della Fondazione CARIGO e della collaborazione di ISIG-Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, del quotidiano il Piccolo e della BCC di Staranzano e Villesse (che supporta il contenitore generale delle attività di ETRA sul territorio denominato L'atto di vedere/The act of seeing).
L'attività di ricerca è stata curata e condotta dalla giornalista Laura Blasich e dalla fotografa Katia Bonaventura, coadiuvate da Beatrice Branca e Roberto Franco.
per contatti e informazioni: Associazione culturale ETRA | info@culturaeticaetra.com | 348/2286671

10 aprile 2016

"Per la seconda generazione": è in corso la seconda parte del progetto

A marzo è iniziata la seconda parte del progetto "Per la seconda generazione" di Katia Bonaventura e Laura Blasich, promosso e organizzato dall'Associazione culturale ETRA a Monfalcone, che beneficia del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della collaborazione dell'I.S.I.G. Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia. Dopo un lungo periodo di raccolta di testimonianze video e testuali che hanno coinvolto i residenti stranieri a Monfalcone, appartenenti alle più varie comunità oggi presenti in sito, e la costruzione di un "luogo" online di sintesi dei contributi acquisiti, risultava importante portare in visione ai giovani cittadini originari di Monfalcone (italiani e non) i materiali archiviati, riscontrando le opinioni che ne sarebbero derivate rispetto atteggiamenti culturali e testimonianze di vita diverse. 
Prima occasione è stato l'incontro promosso giovedì 17 marzo 2016 presso il Centro di aggregazione giovanile di Viale San Marco a Monfalcone. Qui si sono riunite un gruppo di persone di varie età e occupazione e nell'occasione hanno ampiamente discusso i temi dell'integrazione culturale e sociale, mettendo liberamente a confronto le proprie idee. Ne è risultato un nuovo documento filmato e testimoniale che costituisce un ulteriore tassello di approfondimento dei temi avvicinati dal progetto. L'archivio documentale cresce quindi continuamente attorno ad un nucleo primigenio, determinando nel suo formarsi possibilità di incontro dove i cittadini possono confrontarsi senza prevaricazioni e idee predeterminate. ETRA assieme alle curatrici del progetto e a Beatrice Branca (collaboratrice aggiunta) promuoverà per giugno una giornata pubblica di studio durante la quale tutti potranno acedere ai materiali raccolti, visionandoli pubblicamente e incrementando in sede pubblica il dibattito. Sarà al termine del percorso reso pubblico l'accesso al sito online dove tutti i materiali sono stati sinora raccolti.